Il 2013 è stato un anno decisivo per l'industria europea degli integratori alimentari.
Mentre l'UE si preparava all'attuazione del Regolamento sull'informazione alimentare ai consumatori (LMIV – Regolamento (UE) n. 1169/2011), un altro tema è diventato sempre più centrale: la composizione e la qualità degli ingredienti.
Il settore si trovava di fronte a una nuova era di conformità normativa, trasparenza e verifica scientifica.
1. Il quadro giuridico: Direttiva 2002/46/CE e LMIV
Nel 2013 la composizione degli integratori alimentari è stata definita da due regolamenti UE centrali:
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Direttiva 2002/46/CE (Direttiva sugli integratori alimentari):
Ha stabilito quali vitamine, minerali e altre sostanze con effetto nutrizionale possono essere usati negli integratori alimentari – incluse le forme chimiche autorizzate (es. acido ascorbico per la vitamina C). -
Regolamento (UE) n. 1169/2011 (LMIV):
Originariamente focalizzata sull'etichettatura degli alimenti, ha reso obbligatoria anche per gli integratori alimentari una completa trasparenza degli ingredienti e una chiara indicazione degli allergeni.
Queste normative insieme hanno creato le basi per maggiore sicurezza, tracciabilità e fiducia dei consumatori.
2. Vitamine e minerali: solo forme autorizzate
Fino al 2013 l'UE aveva armonizzato in gran parte la lista positiva delle sostanze nutritive ammesse.
I produttori dovevano garantire che fossero utilizzate solo forme chimiche autorizzate di vitamine e minerali.
Contemporaneamente si affermava la tendenza verso forme organiche legate, biodisponibili e combinazioni sinergiche (es. vitamina D3 + calcio, magnesio + zinco).
3. La zona grigia delle “altre sostanze”
Oltre a vitamine e minerali, molte sostanze bioattive – come estratti vegetali, aminoacidi, enzimi e probiotici – rimanevano un campo grigio normativo.
Nel 2013 l'UE non aveva ancora adottato una lista unificata di sostanze ammesse.
Invece, valevano le normative nazionali, ad esempio in Germania, Francia e Italia.
Un passo importante è stato il progetto BELFRIT, un'iniziativa congiunta di questi tre paesi per sviluppare una lista di sostanze vegetali consentite per gli integratori alimentari.
👉 Impatto:
Molti produttori hanno iniziato a orientarsi ai più severi standard nazionali per prepararsi alla futura armonizzazione UE.
4. Sicurezza e valutazione della qualità da parte dell'EFSA
Nel 2013 l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha intensificato il suo lavoro di valutazione degli ingredienti:
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Definizione di limiti superiori di assunzione sicura (UL) per vitamine e minerali
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Verifica della tossicologia e dell'efficacia degli ingredienti vegetali
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Valutazione rigorosa delle dichiarazioni sulla salute e sull'efficacia
👉 Conseguenza:
I produttori hanno dovuto sempre più convalidare scientificamente le loro formulazioni e utilizzare materie prime di alta qualità e standardizzate.
5. Trasparenza e l'inizio della tendenza "Clean-Label"
Con l'imminente LMIV, la dichiarazione completa di tutti gli ingredienti – inclusi vettori, additivi e allergeni – è diventata obbligatoria.
Già nel 2013 molte marche hanno iniziato a modernizzare le loro etichette e a pubblicare dichiarazioni trasparenti degli ingredienti.
Liste di ingredienti brevi e comprensibili sono diventate un segno di qualità – dando il via alla tendenza Clean-Label oggi consolidata.
Conclusione: 2013 – L'anno della responsabilità degli ingredienti
Il 2013 ha segnato l'inizio di una nuova consapevolezza nel settore degli integratori alimentari.
I regolatori hanno richiesto prove scientifiche e una dichiarazione chiara, mentre i consumatori hanno chiesto onestà e qualità.
Il risultato:
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Le formulazioni sono diventate più pulite,
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Fonti delle materie prime più tracciabili,
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e le etichettature più trasparenti.
Il 2013 è stato l'anno in cui il settore UE ha assunto la responsabilità per ogni ingrediente.
La trasparenza è diventata il nuovo vantaggio competitivo.

